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Central Oven + Shaker, Newcastle: pizza napoletana, ma anche no

di Giuseppe A. D'Angelo

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Central Oven & Shaker pizzeria Newcastle pizza Bufalina

La visita a questa pizzeria risale al 30/01/2018

Durante un tour in Scozia con altri due amici, di ritorno a Londra ci siamo fermati a Newcastle. Bellissima città del nord dell’Inghilterra, dalle architetture imponenti che ti accolgono appena esci dalla stazione centrale. Ma, se presi dalla fame, la vostra attenzione una volta arrivati potrebbe forse ricadere sull’enorme locale situato proprio davanti alla stazione, e dal nome che è tutto un programma: Central Oven + Shaker.

Non il tipico nome che faccia pensare a una pizzeria napoletana, eppure è quello che promettono all’esterno con un’insegna blu a chiare lettere: Neapolitan Pizza. Capisci quindi che siamo di nuovo all’ennesimo tentativo degli inglesi di conquistare la gola dei clienti con quello che è probabilmente il prodotto più imitato degli ultimi anni.

Central Oven & Shaker pizzeria Newcastle pizza Margherita

Ma, come sapete, io non ho pregiudizi di sorta, e già in passato ho avuto più volte modo di mangiare una buona pizza napoletana uscita da forni finanziati con fondi stranieri. Quello che conta, per me, non è la paternità del prodotto originale, ma il risultato finale. Anche perché spesso alla cucina c’è personale italiano.

A dirla tutta, non sono capitato in questa pizzeria per caso. Ho seguito la nascita e lo sviluppo del progetto a distanza, grazie alle condivisioni social di un pizzaiolo (che oggi non lavora più nella pizzeria). Ero molto incuriosito da Central Oven & Shaker, anche perché le foto online promettevano bene.

Central Oven & Shaker pizzeria Newcastle pizza Fourshroom

Il menù parla di “sourdough pizza”, pizza con lievito madre. Come sappiamo, il lievito madre non è proibito di per sé nella preparazione della pizza napoletana, anche se la tradizione verace vuole l’utilizzo del lievito di birra. Quella parola, “sourdough”, purtroppo si trova in molte pizzerie inglesi che fanno un prodotto ben lontano dalla tradizionale napoletana e qualche volta mi fa preoccupare.

La prova del nove, però, sta nel piatto. Anzi nei tre piatti delle pizze che abbiamo ordinato. Nello specifico una Bufalina (ovviamente la mia), una Margherita semplice, e una Fourshroom, bianca con fiordilatte e quattro tipi diversi di funghi.

Central Oven & Shaker pizzeria Newcastle central station

Quella che ci si presenta è una pizza bella, larga, dal cornicione moderato e leggermente alveolato. Ma con una fragranza eccessiva: le piccole bolle ci sono, e si piegano sotto il dito, ma l’esterno del cornicione sfrigola un po’ troppo per i miei gusti.

L’impasto evidenzia i suoi limiti anche nella base: leggermente spesso, al taglio la fetta si piega, ma una leggera rigidità si avverte al morso. E si percepisce sempre di più man mano che la pizza si raffredda. Anche la cottura è strana: mentre all’esterno non presenta particolari difetti, sotto la pizza appare davvero anemica. Eppure il forno è a legna, uno Stefano Ferrara.

Central Oven & Shaker pizzeria Newcastle Margherita fetta di pizza Margherita

Non posso dire però che la pizza non sia buona. La salsa di pomodoro San Marzano (marca: Raffaele Viscardi) e’ gustosa e salata al punto giusto. Meno protagonista, invece, la mozzarella di Bufala, che non si avverte quasi per niente. Stesso problema anche per il fiordilatte della Margherita (sciolto troppo e mischiatosi con la salsa) e quello della Fourshroom.

Sul fronte prezzi Central Oven & Shaker non è per niente economica: la Margherita semplice costa £8. Giustificabile se si considera la posizione centralissima del locale. Che comunque della piccola pizzeria non ha niente: si tratta infatti di un enorme ristorante dall’atmosfera anche un po’ soffusa e scicchettosa. Da sottolineare comunque che se la Margherita costa tanto, la Bufalina viene solo un pound in più. E c’è solo una pizza che arriva a costare 14 pound, le altre non superano i 12.

PARTENOMETRO

WARM: Pizza soddisfacente nel complesso, ma non si può classificare propriamente come napoletana. L’impasto, sebbene abbia una buona riuscita in termini di struttura e leggerezza, pecca comunque di elasticità nella base del disco. Il cornicione, alveolato e soffice al tatto, è un po’ troppo fragrante e mostra i suoi limiti raffreddandosi e diventando pane a tutti gli effetti. Salsa di pomodoro molto gustosa, formaggi appena sufficienti. Un ibrido tra una pizza napoletana e una inglese che comunque mi sento di consigliare.

E voi l’avete provata? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti.


Central Oven + Shaker, 8 Neville St, Newcastle upon Tyne NE1 5EN 

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2 commenti

Tommaso Giugno 11, 2018 - 1:18 pm

A vederla così, sembra molto meglio di tante pizzerie italiane che si fregiano del nome Napoli o pizza Napoletana o comunque riferimenti alla pizza partenopea. Il fatto che sia anemica, a mio avviso forse dipende dalla temperatura del forno non troppo alta.
A mio giudizio personale, preferisco una pizza un po’ anemica piuttosto che bruciata con sentori amari.
I social network sono zeppi di foto di pizze bruciate spacciate per il top della pizza.
Comunque se in Inghilterra sono arrivati a questi livelli un po’ è merito nostro ;-D

Rispondi
Giuseppe A. D'Angelo Giugno 22, 2018 - 12:13 pm

Un po’ merito nostro? E’ solo merito nostro! Anche le pizzerie cha appartengono a cooperative o proprietari stranieri utilizzano chef e pizzaioli italiani. 😉

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