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Napoli On The Road: la pizza contemporanea a Londra dai mercati a Chiswick

di Giuseppe A. D'Angelo

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Napoli On The Road fetta di pizza MargheritaAGGIORNAMENTO ULTIMA VISITA: 26/11/2019
AGGIORNAMENTO 2/07/2020: Michele Pascarella ha annunciato una seconda sede di Napoli On The Road dedita al delivery

Napoli On The Road è un progetto che seguo assiduamente fin dall’inizio, e a Londra fui il primo a parlarne ancora prima che Michele Pascarella e Paolo Cimmino cominciarono a distribuire pizze dal loro Ape Piaggio modificato nei mercati di Londra. La mia prima esperienza con loro fu molto positiva, come potete leggere dal mio post originale del 2016. E la pizza che ho mangiato mi ha portato a essere un loro assiduo sostenitore.

Nel corso degli anni ho assistito all’evoluzione del progetto e ai suoi cambiamenti. Dall’evoluzione del concept di pizza proposto, all’abbandono di Paolo per seguire una carriera personale nella ristorazione. Fino all’apertura, da parte di Michele, di un locale tutto suo nel bellissimo quartiere di Chiswick. Questo articolo segue questo percorso evolutivo fin dagli inizi, ma negli anni c’è qualcosa che è rimasto costante: non ho mai smesso di considerare la pizza di Napoli On The Road come una delle migliori di Londra.

La pizza (2019)
La pizza (2018)

La pizza (2016)

Il pizza van
Come arrivare
Partenometro

La pizza (2019)

Con molto piacere fui tra i primi a venire a sapere dell’apertura della pizzeria stabile di Napoli On The Road. Già qualche tempo prima Michele mi confidò delle trattative in corso per il nuovo locale, ovviamente tenute segrete. E, quasi in prossimità della chiusura del contratto,  mi portò addirittura a vederlo in anteprima, chiedendomi di aspettare ancora un poco prima di dare la notizia ufficiale, che naturalmente voleva comunicare lui per primo. Così ci coordinammo, e il giorno stesso dell’annuncio sul suo profilo, io ne pubblicai uno pochi minuti dopo sulla mia pagina Facebook. Con la foto dove lo avevo immortalato felice di fronte al nuovo indirizzo, nell’elegante zona residenziale di Chiswick.

L’area è già conosciuta agli abitanti del quartiere come ricca di eccellenze italiane, tra cui la birreria The Italian Job e uno dei punti vendita della gelateria Oddono. Michele era felicissimo di aver avuto l’opportunità di rilevare questo vecchio ristorante, dove a distanza di poche settimane fece arrivare il suo nuovo forno a gas realizzato dal mastro fornato Pasquale Fazzone. L’apertura sarebbe avvenuta verso fine settembre. Io purtroppo non ho potuto esserci, ma mi sono recato a fargli visita successivamente per ben tre volte tra ottobre e novembre (una di queste, per la realizzazione di un progetto video di cui vedete un teaser proprio qui in alto).

Napoli On The Road Chiswick neapolitan pizzeria LondonDella pizza di Michele non ho da aggiungere altro a quello che ho già detto più volte in passato: un eccellente esempio di pizza contemporanea, nella sua rappresentazione a canotto dal cornicione insufflato ed etereo. L’impasto si distingue per la sua delicata scioglievolezza, adesso apprezzabile in pizze di dimensioni maggiori rispetto a quelle realizzate nei mercati di street food. Dimensioni comunque più contenute rispetto a una pizza napoletana tradizionale, come ben sa chi conosce questo tipo di prodotto. Proprio in casi come questo si tratta di apprezzare un lavoro straordinario eseguito sulla struttura del cornicione, che si presenta come una sfoglia deliziosa e umida, dalla cottura perfetta, capace di integrarsi perfettamente nel sapore complessivo della pizza. Naturalmente sormontata da ingredienti ben selezionati e di qualità eccellente.

D’altronde non occorre dimenticarsi che Michele è di origine casertana, e la sua scuola è quella delle altre idratazioni e lunghe maturazioni per ottenere questi risultati dall’impatto estetico notevole. Ma al pizzaiolo di Maddaloni piace utilizzare il termine di “pizza contemporanea” senza fare distinzioni sulla provenienza d’origine, ma riconoscendo anzi il grosso debito che la new wave ha nei confronti della scuola tradizionale: per lui la sua pizza è comunque una vera pizza napoletana.

Napoli On The Road Chiswick neapolitan pizza LondonUn prodotto tra l’altro realizzato con cura maniacale, come si può osservare dai risultati. Michele non è completamente soddisfatto se una delle sue pizze, per quanto cotta in maniera equilibrata e indubbiamente deliziosa, non rispecchi anche i canoni estetici da lui dettati. Ecco perché il 99,9% delle volte quelle che arriveranno a tavola saranno delle circonfereneze perfette, dall’alveolatura magistralmente distribuita in maniera regolare.

Ribadisco che sul fronte sapori non ho nulla da aggiungere, se non la maggiore varietà di pizze presente ora sul menù rispetto a quello dei mercati (con prezzi ovviamente differenti: la Margherita costa £8.50). Un menù che si giostra tra ingredienti di origine campana e altri reperiti in loco, per restare nella stagionalità. E che non si limita alle pizze. Michele ha infatti deciso di affiancare agli impasti anche un tocco di cucina campana, con alcuni primi della tradizione. Tra questi, degli eccellenti paccheri al ragù. Ragù che, a sua volta, torna anche protagonista su una delle pizze: una Margherita condita col sugo di carne a lenta cottura e arricchita da una fonduta di Parmigiano. Una ricetta realizzata in collaborazione con lo chef stabiese Rino de Feo che ha riscosso già notevole successo nei mercati.

Da sottolineare comunque che Napoli On The Road non ha smesso di essere progetto itinerante con l’apertura della pizzeria. L’Ape Piaggio continua a girare nei Farmer’s Market grazie all’aiuto di validi pizzaioli che lavorano con l’impasto di Michele. Tra questi il giovane Antonio, che tra l’altro è anche un prezioso collaboratore al bancone della pizzeria, mentre Michele fa la spola tra la sala e la cucina.

Napoli On The Road Chiswick pizza MargIl ristorante ha riscontrato un discreto successo fin dall’apertura: nelle tree occasioni in cui mi sono recato io l’ho sempre visto pieno di gente allegra e soddisfatta. Fà gioco la scelta di un ambiente luminoso e non costretto: la pizzeria accoglie infatti una quarantina di posti, ben distribuiti  tra tavoli, bancone e un simpatico tavolo alto speciale costruito attorno a un finto albero di arance. Tocchi di design di sicuro effetto, come i piatti in ceramica di Vietri dalla decorazione unica su cui vengono servite le varie pietanze.

Ma è anche il servizio delle ragazze di sala che gestisce bene il tutto: amichevoli ma anche professionali, riflettono lo stile informale e accogliente che Michele ha voluto dare alla sua pizzeria. Che si distingue anche per una buona selezione di vini, birre, bollicine e cocktail. Per sottolineare come il termine “contemporaneo” non passi solo dall’aspetto della pizza, ma è in realtà un concept intero che tiene conto di differenti aspetti. Un’esperienza gastronomica completa, che sicuramente imporrà questo locale, se già non lo è, come una delle pizzerie di riferimento di questa città.

La pizza (2018)

Prima di sperticare lodi sulle pizze di Michele e Paolo devo sottolineare, fedele al mio disclaimer, che in questa occasione le pizze ci sono state offerte dai due pizzaioli. Se questo potrà portarvi a pensare che il mio giudizio possa peccare di imparzialità, come al solito posso invitarvi ad andare a provare di persona e farmi sapere cosa ne pensate nei commenti.

Napoli On The Road pizza Margherita a canottoA distanza di tanto tempo non ci sono stati grossi cambiamenti. La struttura soffice e leggera dell’impasto è immutata, complice una maturazione di 28 ore. Dal punto di vista estetico, però, le pizze hanno subito un’evoluzione non indifferente, propendendo sempre di più verso la forma anabolizzata del canotto. Potete notare con un confronto diretto tra le foto del 2016 e quelle di oggi che le pizze hanno acquisito un cornicione ancora più massiccio.

Se dal punto di vista dell’esperienza degustativa non è cambiato niente, questa pizza però non si può più sicuramente classificare come pizza a portafoglio, come l’avevo pubblicizzata all’epoca (per chi è a digiuno sul concetto di pizza a portafoglio vi consiglio la lettura di questo post). La pizza di Napoli On The Road ha acquisito un’identità tutta sua, rimanendo cibo di strada ma con dei connotati molto più simili a quelli della pizza da tavolo, solamente di dimensioni più ridotte.

Napoli On The Road pizza salsiccia e friarielliCi sono stati anche dei cambiamenti sul fronte ingredienti. Per la salsa siamo passati a un’ottima Gustarosso, mentre per l’impasto la farina utilizzata è quella del Molino San Felice. Sul fronte caseari invece abbiamo un fornitore locale: è il caseificio del Wiltshire De Luca Mozzarella & Co., che produce mozzarelle e altri formaggi direttamente a Londra con latte di bufala importato dalla Campania.

Quest’attenzione al local è anche diretta conseguenza che molti dei mercati frequentati da Napoli On The Road sono dei Farmer’s Market: per cui ingredienti tipici campani si mischiano abilmente con forniture del posto. E l’abbiamo potuto sperimentare con altre due pizze: una salsiccia e friarielli, con un’ottima salsiccia casertana ottenuta grazie al distributore Prestige Food & Wine; e una ricotta, pomodorini e zucchine, realizzata invece con una gustosa ed equilibrata combinazione di verdure locali e la ricotta fornita dal già citato De Luca.

Ulteriore aggiornamento 2018: Paolo Cimmino ha lasciato il progetto Napoli On The Road, ora gestito interamente da Michele Pascarella.

La pizza (2016)

Napoli On The Road pizza MargheritaLa pizza di Napoli On The Road si può riassumere tutta in una sola parola: spettacolare. Ma non mi riferisco tanto al sapore, quello poi lo andremo a vedere. Mi riferisco principalmente all’aspetto estetico. La loro pizza a portafoglio sembra in realtà una mini-pizza da tavola. Ciò che la identifica principalmente è la sua caratteristica più appariscente: il cornicione. Un canotto bello gonfio che sembra sia stato preso a pugni da un pugile professionista. E non uso la parola canotto a sproposito: Michele e Paolo hanno impostato tutta la loro campagna social con hashtag come #circolocanottieri, #canottaggioprofessionistico e metafore di questo tipo.

E non uso neanche la parola gonfio a sproposito. Perché in quel canotto passa tanta di quell’aria che non lo accuserete proprio. C’è anche una buona percentuale di mollica, ma non tanta da rendere la pizza pesante. Anzi, pesante è una parola che non dovrebbe proprio apparire in questo post: i ragazzi mi hanno assicurato una lievitazione di 28 ore a temperatura ambiente. E il risultato ce lo avevo tutto tra le mie mani: degli alveoli quasi trasparenti che si ritiravano con una minima pressione del dito per poi ritornare immediatamente al loro posto.

Napoli On The Road pizza MarinaraUlteriore prova della leggerezza di questo impasto è il fatto che io e la mia ragazza ci siamo mangiati tre pizze in due. Ok, la terza ci è stata offerta dai ragazzi, ma abbiamo accettato con molto piacere. Anche perché, nonostante il menù di cinque scelte, ci siamo entrambi buttati sulla Margherita, rinunciando alla prova di altri gusti. Michele e Paolo invece ci hanno offerto una Marinara, così abbiamo avuto la possibilità di sperimentare altro.

Per cui passiamo al sapore. Salsa di pomodoro realizzata con pomodori San Marzano DOP Strianese strizzati a mano: abbondante e gustosa, e la resa migliore l’ha avuta proprio nella Marinara, dove sottostava a un laghetto di olio. Fiordilatte del casertano, anche questo sparso generosamente, tanto è vero che i pezzetti si sono fusi assieme a formare delle grosse e saporite chiazze bianche. Il mix è esplosivo, nel vero senso della parola: la base sottilissima della pizza non ce la fa a reggere e la fetta crolla sotto il peso di cotanta abbondanza.

Napoli On The Road fetta di pizzaInsomma, un capolavoro. C’è solo un piccolo ma: virtualmente la pizza meriterebbe una votazione piena. Solo una quisquilia tecnica mi impedisce di dargliela, ed è basata su un motivo sul quale mi potrete trovare d’accordo o meno. La pizza è bellissima a vedersi e buonissima a mangiarsi. Ma, come già detto, per configurazione assomiglia più a una pizza da tavola che a una pizza a portafoglio. Il cornicione bello gonfio infatti rende difficile la gestione della pizza piegata in quattro: da un lato impedisce di assaporare pienamente il meraviglioso contenuto al suo interno, e dall’altro lo stesso contenuto sfugge via proprio a causa della sua abbondanza, difficile da intrappolare nelle pareti di un canotto ripiegato su se stesso.

Per cui il mio consiglio è: godetevi la pizza fetta per fetta, al tavolo, come se foste in pizzeria. Renderà molto di più e la assaporerete tranquillamente, senza fretta. D’altronde è street food, ma chi ha detto che deve essere anche quick food?

Il pizza van

Napoli On The Road pizza truck LondraStreet food italiano uguale Ape Piaggio, o per lo meno nella maggioranza dei casi. Un forno a legna e un bancone per la preparazione della pizza montati sul mitico tre ruote, pronto ad operare in giro per le strade di Londra. La pizza, a portafoglio o meno, è uno dei prodotti popolari per eccellenza: è quindi un piacere vederla servita in maniera itinerante anche all’estero a bordo di uno simboli del made in Italy per antonomasia. Una Margherita semplice costa £5, mentre altre pizze più costose sul menù arrivano fino a £7.

Come arrivare

Napoli On The Road, 9A Devonshire Rd, Chiswick, London W4 2EU, Regno Unito

L’Ape Piaggio di Napoli On The Road si sposta per i mercati londinesi. e si è assicurato una presenza costante in diversi mercati, a giorni stabiliti: il martedì al South Kensington, vicino all’Imperial College; il mercoledì a Wembley; il giovedì a settimane alterne al One New Change vicino alla St Paul’s Cathedral; il sabato a West Hampstead; la domenica a Queens Park. Naturalmente le cose potrebbero cambiare in qualsiasi momento, per cui l’unico modo per sapere dove trovarlo è seguire la pagina Facebook.
Per quanto riguarda la pizzeria stabile a Chiswick, la stazione della Tube più vicina è quella di Turnham Green, servita dalle linee Piccadilly e District.

PARTENOMETRO

Napoli On The Road pizza in preparazioneSMOKIN’ HOT: pizza esteticamente perfetta sotto tutti gli aspetti, con un cornicione gonfio e ricco d’aria, e per questo assolutamente leggero. La delicatezza dell’impasto, ben idratato e maturo, è confermata dallo spessore della fetta, ridotto al minimo. Ingredienti eccellenti e usati con generosità, per una miscela ricca di sapori.

E voi l’avete provata? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti.

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2 commenti

raff Gennaio 23, 2018 - 7:53 pm

ottima forse la migliore a Londra e non solo,peccato che era piccola !
diversi amici mi hanno fatto la stessa osservazione

Rispondi
Giuseppe A. D'Angelo Gennaio 24, 2018 - 12:08 am

Sì, è di dimensioni ridotte ma perché è concepita per essere street food

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