Home Pizza, pizzaioli e pizzerie L’Antica Pizzeria da Michele a Londra apre il 3 febbraio 2017: la recensione in anteprima! (CHIUSA)

L’Antica Pizzeria da Michele a Londra apre il 3 febbraio 2017: la recensione in anteprima! (CHIUSA)

di Giuseppe A. D'Angelo

ATTENZIONE: a causa di una disputa legale con il franchise Michele in the World, il 28 giugno 2018 la pizzeria di Stoke Newington ha rinunciato al marchio “L’Antica Pizzeria Da Michele”. La pizzeria è stata ribattezzata “Vicoli di Napoli” il 6 novembre 2018.

Era ormai un anno che aspettavo questo momento e finalmente è arrivato: l’Antica Pizzeria da Michele a Londra apre il 3 febbraio 2017! Dopo tanti annunci, ritardi, problemi e slittamenti abbiamo la data definitiva. La quarta sede del franchise della pizzeria di Via Cesare Sersale a Napoli, dopo le aperture di Tokyo, Fukuoka e Roma, sta per aprire i battenti anche nel Regno Unito.

E la cosa più brutta è… che io non sarò presente all’apertura! Ebbene sì, uno strano scherzo del destino ha voluto che fossi in viaggio durante quei giorni. Proprio io, che ho annunciato alla blogosfera l’apertura di Michele a Londra prima di tutti. Proprio io, che da un anno seguo la vicenda da vicino con continui e dettagliati aggiornamenti di quello che è diventato il post più letto e condiviso di questo blog.

Proprio io, sì… e proprio per questo non ho niente di cui lamentarmi. Perché ho avuto l’onore e il privilegio di testimoniare l’esportazione della centenaria pizza a rota ‘e carretta in diretta, dal vivo. E non solo, ma anche di assaggiarla con gusto. Perché grazie al gentile appoggio di Alessandro Condurro, responsabile del franchise Michele in the World, e Serena Sarnataro, responsabile dell’apertura a Londra, ho avuto modo di visitare i locali della pizzeria nel quartiere di Stoke Newington. E grazie alla squadra di pizzaioli in forza a Londra, ho potuto toccare con mano il prodotto uscito caldo caldo di forno, testarlo, e trangugiarlo con avidità quasi nociva. Insomma, ho mangiato la pizza londinese di Michele in anteprima!

Ora, mettiamo subito in chiaro una cosa: sul titolo di questo post campeggia la parola “recensione”. Ma sappiamo tutti che, se non l’avessi messa, la metà di voi non avrebbe nemmeno aperto questo articolo. Sì, vi parlerò della pizza che ho mangiato, di come l’ho trovata e cosa ne penso. Ma è chiaro che al momento i ragazzi sono in fase di rodaggio, alle prese con la delicata chimica dell’impasto in terra straniera.

Bene, chi ben comincia è a metà dell’opera. E se questi sono gli inizi, siamo già sulla buona strada. Perché i ragazzi sono riusciti a giostrarsi bene tra acqua, aria, temperatura, umidità e insomma tutti quei maledetti problemi con cui devono fare i conti i pizzaioli napoletani a Londra.  Naturalmente ci è voluto un bel carico di prove durate una settimana. Io ho avuto la fortuna di arrivare in un punto in cui il loro impasto si era già ben stabilizzato.

Chi è cliente tradizionale di Michele sa quello che si aspetta. Non mangerà la pizza più delicata, scioglievole o impalpabile di questo mondo. Ma sa che mangia un’ottima pizza. Una pizza tradizionale, classica. Nella sua impostazione, ormai oggi quasi rara da incontrare, di rota ‘e carretta.

Ed è quello che ho trovato io. Dei dischi di pasta stesi allo spasimo, dal cornicione quasi inesistente e dallo spessore dell’ordine di mezzo millimetro. La mano artigiana ha sfornato comunque anche pizze imperfette, alcune con qualche bolla di troppo, un’altra un po’ troppo alta. Ma non posso certo dire che ho avuto difficoltà a mangiare alcuna di queste (e no, non c’entra niente il fatto che non le ho pagate, maligni che non siete altro).

Ma più che la consistenza, mi ha colpito il gusto. La pizza che ho mangiato io è tutto quello che ci si può aspettare da una pizza tradizionale di questo tipo. Salsa di pomodoro San Marzano (Solea) ricca di sapore e giusta di sale; fiordilatte Fior d’Agerola buonissimo; il tutto accompagnato da una buona spolverata di pecorino, e condito abbondantemente con olio di semi di soia Masturzo. Insomma, la stessa rosa di ingredienti che ritroviamo nel Michele di Napoli.

L’impasto è stato realizzato con farina Caputo Blu, cresciuto con lievito di birra e insaporito con sale marino. A proposito del sale: devo avvisarvi che per quanto buona possa essere la pizza, la voglia di bere dopo sarà tanta. Proprio come ai vecchi tempi.

Naturalmente le due pizze all’ordine del giorno sono solo la Margherita e la Marinara, in puro Michele style. Per cui non ci saranno altre pizze speciali a rotazione nel menù, come qualcuno ha vociferato tempo fa. Si continua a seguire il concept che ha reso famosa la pizzeria di Via Cesare Sersale, con le uniche variazioni possibili che si limitano a una doppia mozzarella o a una Cosacca.

Per quanto riguarda il locale, non ho avuto modo di poter fare molte foto, in quanto sono ancora nel pieno dei lavori. Mi sono limitato alla zona forno, quella dove avviene la magia. Ma altro che magia: qui parliamo della bravura di quattro bravi artigiani venuti direttamente dalla sede originale di Napoli. E che rispondono al nome di Giuseppe Ardis, Salvatore Cosentino, Fabrizio Liguori e Antonio Monti.

L’Antica Pizzeria da Michele a Londra si trova a 125 Church Street, Stoke Newington, N16 0UH. L’apertura avverrà il 3 febbraio già da pranzo a mezzogiorno. La pizzeria conta una cinquantina di coperti divisi su due piani (e con l’arrivo della bella stagione si estenderanno a una novantina nel patio). Le prenotazioni per tavoli da sei in su si possono effettuare al numero inglese +44 (0) 2076870009.

Voi ci sarete il giorno dell’apertura? Intanto cominciate a leccarvi i baffi con questo bel carosello di foto.

NON VI BASTA? ECCO ALLORA L’ELENCO DI TUTTE LE PIZZERIE NAPOLETANE A LONDRA

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3 commenti

Marco Aprile 15, 2019 - 10:34 am

Scusa per la risposta in ritardo. Si andai a quella. Adesso non so coem si chiama. Comunque non mi fa impazzire. Ciao

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Marco Giugno 23, 2018 - 7:19 pm

Provata oggi dopo tempo che qui con gli amici di Reading si fantasticava di andarci. (e non si andava mai)
Il servizio è così così, ottima la pizza.
Ciao!

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Giuseppe A. D'Angelo Giugno 23, 2018 - 9:43 pm

Ciao Marco, sei stato a quella di Stoke Newington? Perché da quello che so hanno cambiato nome (hanno perso il franchise).

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