Home Germania Antica Pizzeria Nennillo, Südstadt: la pizza di Colonia intrisa dei sapori del Vesuvio

Antica Pizzeria Nennillo, Südstadt: la pizza di Colonia intrisa dei sapori del Vesuvio

di Giuseppe A. D'Angelo

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Antica Pizzeria Nennillo, Colonia

La visita a questa pizzeria risale al 20/09/2016

Il post che state per leggere non è un post qualunque: l’Antica Pizzeria Nennillo è infatti stata la prima pizzeria protagonista del mio primo Pizza Dixit On Tour. Se non sapete di cosa sto parlando, a questa pagina vi spiego di che si tratta. Mentre invece trovate qui il resoconto del tour in questione, ambientato a Colonia, in Germania. L’Antica Pizzeria Nennillo è stato il motore che ha dato la spinta a tutto. E qui ho avuto modo non solo di mangiare una buona pizza, ma ho anche scambiato quattro chiacchiere con il proprietatio, Riccardo Amatulli. Cosa che mi ha permesso di affacciarmi su quello che è il mondo della pizza napoletana in Germania. Ma andiamo con ordine e cominciamo dall’inizio.

La pizza
La pizzeria
Quanto costa
Come arrivare
Come l’ho scoperta
Partenometro

La pizza

Antica Pizzeria Nennillo, pizza Margherita

Cosa mi ha spinto ad andare fino a Colonia solo per provare la pizza di Nennillo? Le foto del profilo Facebook della pizzeria, che mettevano in evidenza una e una sola cosa: un cornicione quasi del tutto privo di mollica, gonfiato solo ad aria, che fa da contorno a una base di impasto sottilissima. Un’immagine di quelle che nei social farebbe centinaia di like. Occorreva quindi verificare con mano, e con bocca, se corrispondesse a verità.

Be’, direi che dalla mia foto la cosa risulti abbastanza evidente: basta dare un occhio alla bolla d’aria carbonizzata e sgretolata, che mette in mostra quello che sembra un canale d’aria continuo. Un canottino, direi, non troppo grosso, ma cresciuto al punto giusto tale da accontentare gli amanti del cornicione gonfio, ma senza eccessi. La struttura, poi, è fenomenale: l’impasto è soffice come una nuvola sugli alveoli, ma a premerlo sul bordo ci si rende conto che ha anche un tocco di friabilità. Cosa che non gli impedisce di soccombere alla leggera pressione di un dito per poi ritornare fiero al suo posto.

Antica Pizzeria Nennillo, pizza Bufalina

Tanta poesia attorno al cornicione, ma la pizza com’era? Prima di narrarvela, vi dico cosa c’è dietro alle foto che vedete in questa pagina. Riccardo mi ha fatto compagnia al tavolo: lui ha mangiato una Margherita classica, io la mia sempreverde Bufalina. Ho fatto le foto a entrambe, ma come uno stupido non ho assaggiato una fetta di Margherita. Poco male, direte voi, basta la Bufalina per farsi un’idea. Generalmente sì, ma non in questo caso, e ora vi spiego perché.

Chiariamo subito una cosa: la Bufalina che ho mangiato io era buonissima. Ma ho ricevuto molto più di quanto mi aspettassi. Invece di essere la solita Margherita condita con mozzarella di Bufala al posto del fiordilatte, la mia pizza si presentava con un tripudio di pomodorini. Il sugo era realizzato con base di pomodorini rossi e gialli del Vesuvio, e quattro di questi erano piazzati a decorare il piatto.

Antica Pizzeria Nennillo, ingredienti campani

Mi soffermo un attimo su questo aspetto. Ho già detto in più di un’occasione quanto io ritenga superfluo, se non in certi casi addirittura dannoso, mettere dei pomodorini su una pizza, per via del contrasto dei sapori. Ma qui non parliamo di qualche minuscola ciliegina tagliata a metà: si trattava di quattro pomodorini del Piennolo del Vesuvio, interi e massicci, carichi di tutta la bontà succulenta che solo la fertilità vulcanica di quelle terre ti può regalare. E non certo piazzati a freddo, ma cotti nel forno con la pizza, quindi caldi e non per questo asciutti: attenti a prenderli a morsi o tagliarli con la forchetta, sono talmente pregni di sugo che vi può schizzare direttamente sui vestiti. Per goderseli al massimo, meglio mettere in bocca e via.

Lo dico senza remore, i pomodorini sono stati l’ingrediente vincente di quella pizza, al di sopra di tutto. Ma allora la mozzarella di Bufala, che dovrebbe essere il tono distintivo di una Bufalina? Ecco, qui la pecca. La mozzarella del salernitano, zona Battipaglia of course, era buonissima. Ma viene messa stracciata a freddo sulla pizza. E sapete che io non sono un fan della cosa. L’ho detto a Riccardo, e lui ha detto che concorda, anche per lui la mozzarella dovrebbe essere sciolta nel forno. Ma i tedeschi sembrano apprezzare di più in questo modo.

Antica Pizzeria Nennillo, pizza appena sfornata

E lo capisco. La mozzarella risalta bene sul piatto, con la sua cremosità e il suo gusto salato. Non mi oppongo a quella che è una giusta scelta di marketing, perché di per sé mettere la mozzarella a freddo su una Bufalina non è sbagliato. Se lo si sa fare. In questo caso da Nennillo dimostrano di saper dare valore all’ingrediente fondamentale: gli straccetti di mozzarella sono poggiati delicatamente, non perdono latte e non raffreddano il sugo. E se i tedeschi dimostrano di apprezzare il delizioso formaggio nella sua essenza, tanto di cappello al loro gusto, e a Nennillo per averli saputi educare. Per quanto riguarda me, continuo a preferire la mozzarella in forno: se siete come me, quindi, richiedetela all’atto dell’ordine.

Concludo riconfermando che la base della pizza è sottile come poche, e che nell’insieme la Bufalina è fantastica. Posso solo immaginare che la Margherita fosse altrettanto buona. Ho però un solo appunto da fare: la quantità del sugo. Un sugo che mi ha lasciato completamente soddisfatto col suo sapore intriso di terre vesuviane, ma che allo stesso momento mi ha lasciato un po’ amareggiato per non essere abbondante come dovrebbe. Questo è l’unico motivo per cui non do alla pizza il punteggio massimo: ma si tratta di un punto recuperabile tranquillamente con una piccola aggiunta. E se questa dovesse far lievitare il prezzo anche di un euro, vi posso garantire che si tratta di soldi ben spesi.

La pizzeria

Antica Pizzeria Nennillo, Severinswall

L’aggettivo che utilizzerei per definire il locale dell’Antica Pizzeria Nennillo è lo stesso che userei per la sua pizza: delizioso. Una perfetta combinazione di vivacità, sobrietà, eleganza e classicità. Troppi termini tutti assieme? Spiego.

L’utilizzo del legno per tavoli, sedie, panche e scaffali crea un contesto pulito e moderno, ma non eccessivo. Le pareti bianche, le luci appese e situate dietro la panca creano luminosità. I poster di film del cinema di serie B napoletano (Mario Merola e Nino D’Angelo per intenderci) fanno sorridere, mettono di buon umore, e ti fanno sentire a casa. Se a tutto questo ci aggiungiamo che mentre mangiavo ho avuto un intero cd di Nino D’angelo come sottofondo musicale, riesco a dare bene l’idea.

Antica Pizzeria Nennillo, napoletanità

L’ambiente è diviso in due sale: l’ingresso principale, dove ci sono il forno a gas e il banco di lavoro dei pizzaioli; e la sala da pranzo, con i tavoli. L’ambiente è spazioso, ma la pizzeria farà in tutto poco più di una quindicina di coperti. Un locale e ampio e intimo al tempo stesso, di quelli che molte pizzerie napoletane dei vicoli offrono.

Anche il menù, graficamente, è indovinato: un semplice foglio di carta stampato su entrambi i lati, uno per pizze e antipasti, l’altro per bevande e dessert. Caratteri cubitali rossi e neri, semplici e diretti, su sfondo bianco: gli stessi che dominano sul logo della pizzeria. La semplicità la fa da padrona qua, e funziona benissimo.

Quanto costa

Come sempre, appena si esce fuori da Napoli, i prezzi lievitano come un impasto di 48 ore. Quando si esce fuori dall’Italia, poi, schizzano in cielo. È il prezzo da pagare per avere eccellenti prodotti di importazione. Io ormai ci ho fatto l’abitudine, e non mi ha sorpreso vedere sul menù una Margherita a €8.50, e una Bufalina a €12.50. Quest’ultimo, tra l’altro, è il prezzo massimo che potrete pagare per una pizza. Diverso è invece il discorso dei dessert, molto più accessibili: il buonissimo tiramisù della casa, che pure ho avuto modo di assaggiare (o meglio, divorare), costa solo €4.50.

Come arrivare


Antica Pizzeria Nennillo, Severinswall 22, 50678 Köln, Germania

L’Antica Pizzeria Nennillo si trova nella Südstadt, ovvero la parte sud della città. Che detta così sembra lontanissima, ma Colonia nonostante le apparenze è una città piccola e a misura d’uomo. La pizzeria si raggiunge infatti con appena mezz’ora di cammino dalla stazione centrale, ovvero piazza della Cattedrale. La troviamo all’indirizzo Severinswall 22. Nell’intera zona ricorre il nome di San Severino, a partire dal quartiere stesso denominato Severinviertel. Al vescovo di Colonia del IV secolo è dedicata anche la vicina basilica. La strada della pizzeria percorre le vecchie mura medievali, di cui è ancora visibile la Severinstorburg, la porta di accesso alla città.

La vicina Severinstraße è invece una lunga via commerciale, arteria principale di questa parte della città vecchia. In questo quartiere la vita notturna di Colonia, fatta di ristoranti e locali, è più vivace e aperta. E non è un caso che questa sia la strada da cui ha inizio anche la sfilata del Rosenmontag, ovvero il giorno principale del carnevale tedesco. Proprio quello di Colonia è il più famoso, a cui partecipano ogni anno oltre un milione di persone. Quante di loro si concederanno una bella pizza?

Come l’ho scoperta

Antica Pizzeria Nennillo, tiramisù

Questa è la prima pizzeria europea che ho scoperto proprio grazie al mio blog. Dopo aver richiesto sulla mia pagina Facebook di segnalarmi le pizzerie napoletane all’estero, ho ricevuto un messaggio da parte di Riccardo Amatulli, il proprietario. Da lì è nata una breve corrispondenza e una serie di inviti, che mi hanno spinto fino a Colonia a provare la pizzeria.

Riccardo mi spiega che lo scopo principale della pizzeria era quella di vetrina per la sua attività di commerciante di prodotti enogastronomici italiani di alta qualità. Un’attività ereditata dal padre, attiva fin dagli anni ’70. La pizzeria, mi spiega, era l’attività ristorativa più semplice da mettere in piedi per il suo progetto. Ma non ha lasciato niente al caso.

Riccardo, nato e cresciuto a Colonia ma barese di origine, ha trascorso due settimane a Napoli passando da una pizzeria all’altra. Lo ha fatto, mi spiega, per vivere e cercare di capire quella napoletanità che ruota non solo attorno al mondo della pizza, ma a tutta la cultura gastronomica partenopea. Tanto è vero che anche il nome della sua pizzeria ha voluto onorare questo legame. Dopo aver sperimentato la veracità della trattoria Nennella nei Quartieri Spagnoli, incuriosito, ha indagato ed è risalito alla favola de Lo Cunto de Li Cunti di Basile, Nennillo e Nennella. Ecco quindi che l’Antica Pizzeria Nennillo è diventata la controparte della napoletanità a Colonia.

Antica Pizzeria Nennillo, Riccardo Amatulli e il suo staff

La pizza di Nennillo a mio parere ha colto benissimo molte delle caratteristiche fondamentali della pizza di Napoli. Questo grazie anche all’opera dell’abile pizzaiolo Mario Irax, responsabile della delizia che ho avuto a tavola. Tutto ciò si appoggia su un profondo amore per le eccellenze gastronomiche del sud Italia, che Riccardo commercia da anni.

Da qui ci siamo trovati ad affrontare un discorso su come sia difficile educare il palato tedesco ai veri sapori italiani, dopo anni di imprenditori tedeschi e stranieri che in Germania hanno sfruttato la nostra gastronomia ricorrendo a materie prime di bassa qualità per ottenere un facile guadagno. I tempi sembrano essere maturi, perché a quanto pare ora molti tedeschi cominciano a ricercare la qualità. Ma non sono ancora molti quelli che vogliono pagarne il giusto prezzo. La missione di Riccardo, e di altri come lui che ho conosciuto durante il mio viaggio, è quella di continuare a smuovere le acque per cambiare l’opinione del posto su quella che è la vera cucina italiana.

PARTENOMETRO

HOT DAMN: la struttura del cornicione è perfetta: friabile, soffice, leggerissimo. La base della pizza è sottile come un foglio di carta velina. Gli ingredienti sono di prima qualità, e danno un gusto esaltante al tutto. I condimenti sono comunque equilibrati tra di loro, senza prevaricazione. Suggerirei un po’ di salsa in più per raggiungere la perfezione.

ATTENZIONE: fedele al mio disclaimer, vi avverto che il proprietario di questo locale mi ha offerto interamente il pranzo. 

E voi l’avete provata? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti.

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