Marketing innocente e un po’ furbetto, o cultura controversa e pericolosa? In questa puntata di Che Pizza – Il Podcast vogliamo affrontare un argomento che forse non è stato ancora ampiamente dibattutto in tutte le sue sfaccettature: quello del food porn.
Il concetto di food porn si applica benissimo, e in maniera regolare, al mondo pizza, con un tripudio di burrate e cascate di creme di pistacchio. Ma fino a che si tratta di saturare qualche foto per attirare clienti non c’è niente di male. Il problema è quando questa cultura alimentare sconfina in un vero e proprio disagio collettivo.
Non è un mistero ad esempio che la Campania sia la regione d’Italia che vede il più alto tasso di obesità infantile, e allo stesso tempo che Napoli sia una città che abbia fatto dell’elogio di cibi fritti e grassi un orgoglio. Tanto è vero che molti comunicatori che inneggiano al food porn, nel mondo pizza e non solo, partono proprio da qua.
Sia chiaro, non è un problema che riguarda solo il meridione. Anzi, il food porn è un fenomeno di livello globale. Ma come facciamo a guardare dall’alto in basso paesi stranieri come ad esempio gli Stati Uniti per le loro diete che definiamo insalubri, se poi siamo proprio noi che spingiamo pesantemente sull’acceleratore?
Ed infatti proprio in Italia si è assistito al decesso di un popolare YouTuber che praticava il binge eating, ovvero l’assunzione di cibi ipercalorici per soddisfare le richieste di milioni di suoi follower. La sua morte ha suscitato parecchio sconcerto, qualche critica e persino un’emulazione poco felice.
Di questo e altro parliamo Simon e io, nella puntata che potete ascoltare cliccando sul player Spotify in alto. Spoiler: prendiamo una posizione molto netta sull’argomento. E ci farebbe piacere sapere cosa ne pensate voi venendo a discutere nel nostro gruppo Telegram.
Sempre per amore della pizza
