Home Germania Malafemmena +39, Friedenau: è questa la migliore pizza napoletana di Berlino?

Malafemmena +39, Friedenau: è questa la migliore pizza napoletana di Berlino?

di Giuseppe A. D'Angelo

Non hai tempo per leggere il post? Vai direttamente al giudizio finale con il PARTENOMETROMalafemmena +39

La visita a questa pizzeria risale all’11/2/2019

A febbraio di inizio anno mi sono recato a Berlino, nel mio radar da un po’ di tempo, per capire un poco come si stesse evolvendo la realtà della pizza napoletana da quelle parti. Ebbene, se ricordate, avevo descritto una situazione ancora immatura. Saltavo da una pizzeria all’altra della città senza trovare un prodotto che mi convincesse appieno: sapori incompleti, o impasti che non si esprimevano al meglio. Insomma, una pizza che centrasse tutti i bersagli non l’avevo ancora trovata.

Fino a quando mi sono imbattuto in Malafemmena +39. E la pizza perfetta che stavo tanto cercando nella capitale tedesca… non era neanche qui. Sorpresi? Vi aspettavate un giudizio diverso? Non preoccupatevi, continuate a leggere e anche il titolo di questo post avrà un senso più chiaro.

Prima di parlarvi della pizza, però, voglio parlarvi della pizzeria. Un nome che nel giro di poco tempo è riuscito a conquistarsi una buona reputazione anche al di fuori dei confini berlinesi. Ma come nasce Malafemmena? E cosa significa quel +39 vicino all’insegna?

Malafemmena +39 pizza napoletana BerlinoTutto parte da Bologna, più nel dettaglio nel piccolo comune di Castenaso a venti minuti di macchina. Lì, proprio una pizzeria dal nome +39 ha aperto da qualche anno, riscuotendo anche un certo successo. Il suo patron è Luca Di Massa, coordinatore dell’AVPN. La sua pizzeria è il punto di partenza di un’associazione con lo stesso nome, e che mira ad avviare progetti esterni di pizzerie napoletane veraci. Il +39 da apporre vicino al nome del locale di cui ha effettuato la consulenza diventa una sorta di sigillo di qualità.

Un giorno Luca si reca a un matrimonio nel paese, e lì fa la conoscenza di un ragazzo: Emmanuele Cirillo, un ex produttore televisivo che ha deciso di lasciare il suo lavoro e la sua casa a Roma per trasferirsi a Berlino. Emmanuele gli racconta che sta cercando di avviare un’attività ristorativa nella sua nuova città. Vuole aprire una pizzeria napoletana. I due si parlano. Nasce la collaborazione.

Malafemmena +39 Berlino pizza salsiccia e friarielli

Di lì a poco Luca sale a Berlino, e nel giro di qualche mese, la pizzeria di Emmanuele è pronta ad accendere il forno per il pubblico: Malafemmena è la prima pizzeria all’estero ad associarsi al marchio +39. E lo fa con orgoglio napoletano. Lo stesso orgoglio che mi ha investito  appena vi ho messo piede. Il locale è invaso di simboli partenopei, ma non sono immediatamente riconoscibili all’occhio meno attento. Si va oltre le classiche magliette del Napoli. I tavoli di legno sono marchiati a fuoco con scritte come “Friarielli State of Mind”, e all’ingresso troviamo un tavolo carico di gadget sfiziosi, come il calendario dei detti dialettali.

Come se non bastasse, l’intero personale presente in sala quella sera era campano. A quanto mi dice la cameriera, non ce n’è uno che non sia della regione. Dai pizzaioli al barista, l’inflessione napoletana risuonava costantemente nell’aria. Eppure, ripeto, agli occhi di un tedesco o di chiunque non abbia familiarità con la cultura questo aspetto non è immediatamente percepibile.

Malafemmena +39 Berlino pizzaioliD’altronde il locale non è per niente banale: invece di muoversi tra gli stereotipi, sceglie di lanciare qualche frecciatina a chi le sa riconoscere. Come se solo alcuni adepti possano far parte di un club esclusivo. Per tutti gli altri il Malafemmena +39 è un bel ristorante popolare, dall’atmosfera giovanile e intriso di cordialità. Ogni singolo membro dello staff aveva sempre un sorriso per chiunque.

Ma per me che sono napoletano la prova del nove si svolge sempre a tavola. Ed eccola, la mia Margherita. Bella cicciotta, ottima maculatura, dimensioni giuste, un bel colorito arancione. La tocco: al tatto l’alveolo è soffice e ritorna. L’assaggio: al morso ha delle punte di gommosità, a voler essere pignoli. Ma la salsa è ricca e saporita, e il fiordilatte… sa di fiordilatte. Un gusto incisivo che non avevo ancora avuto modo di riscontrare in quei giorni.

Malafemmena +39 pizza MargheritaFinisco la pizza senza difficoltà, e con soddisfazione. Più tardi non accuserò l’impasto. Insomma, ci sono tutti i presupposti per dichiararla la migliore pizza di Berlino. Per lo meno, è senza dubbio la migliore che avessi mangiato fino a quel momento. Se non fosse stato per quel piccolo difettuccio di impasto sarebbe stata il top. Ma non è questo il motivo per cui ho deciso di aprire questo post con un titolo interrogativo.

Il punto, molto più semplicemente, è che durante il pizza tour non sono riuscito a visitare tutte le pizzerie che avrei voluto. E nel frattempo, dopo la mia partenza, se ne sono aperte altre. Ma non si tratta solo di questo. Nel pubblicare il mio giudizio sulla pagina Facebook, Emanuele mi contatta e mi dice che effettivamente continuavano a riscontrare quel problema nell’impasto, e stavano lavorando per superarlo. A distanza di tanti mesi potrebbero tranquillamente esserci riusciti. Dovrei ritornare per poterlo verificare.

Malafemmena +39 pizzeria Berlino forno a gasIntanto a quel tempo riuscii a farmi una chiacchierata con i pizzaioli in turno. Un dinamico duo al banco e al forno a gas, molto simpatici e attivi. Mi spiegano il loro metodo di lavoro: impasto semi-diretto maturato a 48 ore, realizzato (all’epoca) con farina Caputo. Tutti i prodotti sono campani, mi assicurano, un poco come se stessi sospettando il contrario. In realtà non ne avevo dubbi.

Malafritta pizza fritta Berlino

Sono uscito seriamente soddisfatto dall’esperienza Malafemmena. E la sera dopo ho deciso di replicare. Non al locale di Friedenau, bensì andando alla bottega di pizza fritta che hanno installato a Kreuzberg. Malafritta, si chiama. Un piccolo chiosco da street food, che sforna i classici corni dorati da passeggio, nella dimensione “battilocchio”, come viene chiamata a Napoli il formato più ridotto. Anche qui ci provo gusto: impasto e leggero e frittura asciutta, tanto che mi concedo un bis al dessert con un ripieno di pistacchio. Due locali, due prodotti veraci. Se anche non fanno la migliore pizza di Berlino sono sicuramente quelli che ci mettono più cuore.

AGGIORNAMENTO: nel 2020 la bottega di Malafritta è stata chiusa.

PARTENOMETRO

VERY HOT: pizza esteticamente piacevole, dalla buona cottura, il cornicione soffice e ben alveolato. Gli ingredienti sono percepibili nella pienezza dei loro sapori. L’impasto ha riscontrato qualche punta di gommosità, ma nel complesso è risultato leggero. Un ottimo prodotto verace con pochi difetti insignificanti.

E voi l’avete provata? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti.

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Malafemmena +39, Hauptstraße 85, 12159 Berlin, Germania

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