17-20 gennaio 2020: il primo pizza tour del nuovo anno è stato in realtà il punto di partenza di un tour europeo ancora più lungo che è durato un mese, e che mi ha visto mangiare un numero incalcolabile di pizze in 11 città di 8 paesi diversi. Ma non sono qui a farvi un resoconto di quelle settimane. In questa occasione vi parlo di una città che, come sono solito fare, tenevo d’occhio da un po’, e chè è riuscita ad andare anche oltre le mie aspettative: Bordeaux.
Delle pizzerie napoletane a Bordeaux avevo visto cominciare a spuntare nomi già dai tempi del mio prima pizza tour di Parigi. Ma non avrei mai immaginato che nel corso del tempo questa città sarebbe cresciuta così tanto in tema di pizza napoletana. Ed è successo più o meno quello che mi è successo con il pizza tour a Breslavia di un anno prima: sono un andato con un itinerario tra le mani, e l’ho dovuto stravolgere in corsa per adeguarmi alle scoperte sul campo.
Avevo infatti calcolato appena tre giorni nella bellissima città francese in cui contavo di visitare appena quattro pizzerie. Come è già avvenuto in passato, invece, durante quei giorni ho ricevuto diversi suggerimenti sia dai pizzaioli stessi, che da alcuni dei follower del mio profilo Instagram che commentavano le storie raccomandanomi nomi che non avevo mai sentito prima. E siccome i consigli che ricevo sono la fonte primaria delle mie ricerche, non potevo che seguirli.
Così facendo, però, mi sono ritrovato a provare pizzerie che non avevo tenuto in considerazione, e a saltarne un paio che avevo in lista. Il tempo a disposizione era infatti davvero poco (e per motivi logistici ho dovuto persino concentrare due pizzerie in una serata). Ma non è davvero un problema, Bordeaux è facilmente raggiungibile con l’aereo da Napoli e colgo voloentieri l’occasione per tornare. Ora bando alle ciance: pausa video e vediamo subito dove mangiare la pizza napoletana a Bordeaux.
Giorno 1, cena: Bistro Mimi, Centre-ville
Non devo allontanarmi molto dal mio appartamento, per la prima sera: il ristorante italiano Bistro Mimi si trova in pieno centro, a due passi dalla Place de Quinconces con il suo Monumento ai girondini. Un luogo tranquillo, dall’atmosfera elegante. Il forno è in bella vista, e questo mi permette di chiacchierare con i due pizzaioli: Vittorio, di Napoli, e il suo aiuto Francesco, di Matera. Vittorio è un grande amante della tradizione, e si vede: la sua pizza è semplice, verace, non priva di difetti ma molto buona.
Giorno 2, pranzo: La Tradizione, Chartrons
Ed è proprio dallo scambio di opinioni con Vittorio che cominciano a saltare altri nomi di pizzerie a Bordeaux. Tra questi, La Tradizione non era presente sulla mia lista. Mi raccomanda vivamente di andarla a provare, e io non posso che ascoltarlo. Il giorno dopo a pranzo mi reco nel quartiere più periferico di Chartrons. La zona dove è situata la pizzeria è molto residenziale, tranquilla: ma il locale è grande e frequentato. Lì faccio la conoscenza di Antonio De Fabbio, pizzaiolo e titolare, che lavora al bancone felice della sua nuova avventura. Antonio ha infatti aperto il locale dopo aver lasciato Masaniello, una pizzeria situata in pieno centro.
La pizza di Antonio tiene fede al nome del locale, anche questo incentrato su una pizza napoletana di stampo classico. La sera, per curiosità, decido di recarmi da Masaniello. L’esperienza non sarà molto positiva (c’è che dice che con Antonio hanno perso il loro pizzaiolo di punta). Per cui evito di condividerla qua, e mi riprometto di tentare di nuovo la prossima volta che tornerò a Bordeaux.
Giorno 3, pranzo: Poggetti, Saint-Michel
Questa volta il suggerimento arriva da vari utenti del profilo che hanno visto le storie, e io sono ispirato. Poggetti si trova nel bel mezzo del quartiere di Saint-Michel, dove svetta l’omonima basilica, e si affaccia sul caotico mercato. C’è vita e movimento da queste parti, ed infatti riesco a sedermi con molta fortuna, nella già piena pizzeria. Qui passo completamente dall’altro lato della barricata: la pizza che mi viene proposta è contemporanea nell’aspetto e nei sapori. Anche la presenza del forno elettrico la dice lunga. Al bancone si muove agile Alberto Repola, beneventano con una buona esperienza alle spalle a Napoli. Sino a quel momento, la pizza migliore a Bordeaux.
Giorno 3, cena: Papa Lello, Chartrons
Ritorno a Chartrons, anche se questa volta mi affaccio sul lungofiume Garonne. E anche in questo caso la pizzeria è frutto di un suggerimento dei follower. Tra l’altro, il nome mi suona familiare: massì, Papà Lello fa parte di un mini gruppo che vede anche un’altra pizzeria a Lille (Papà Raffaele). Lo stile del locale è molto simile a quello delle pizzerie del gruppo Big Mamma: estremamente decorato, ricco ed eccentrico. Anche la pizza si impone bene, ottima nel suo approccio contemporaneo.
Giorno 3, cena bis: Monzu, Centre-ville
Ebbene sì: mi è toccato mangiare due pizze in una sera. Questo perché Monzu era una delle pizzerie in lista per le quali ho voluto muovermi a Bordeaux, e non potevo certo saltarla. Tanto è vero che ci avevo già provato la sera prima ma, essendo sabato sera e non avendo prenotato, non ho potuto sedermi (e questo è anche l’altro motivo per cui ho ripiegato su Masaniello).
Sono più fortunato la sera dopo: il locale è enorme, situato all’interno di un centro commerciale. Io ci ero andato anche per conoscere Luca Cavallin, che purtroppo però non era di servizio. Doppia delusione: la pizza fuoriuscita dal forno elettrico non mi ha soddisfatto in termini di leggerezza. C’è da dire però che non potevo essere del tutto obiettivo, visto che andavo già a stomaco pieno. Ergo: Monzu ritornà prepotentemente in cima alla lista per la mia prossima visita a Bordeaux, per poter conoscere Luca e testare di nuovo la loro pizza.
Conclusione
Un pizza tour davvero interessante, Bordeaux mi ha sorpreso per qualità e possibilità di scelta. Non mi ha lasciato a bocca asciutta, anzi, con la voglia di ritornare per scoprire cos’altro ha in serbo per me. Ritornare sui propri passi fa sempre bene, e devo dire che la città, per quanto piccolina e facilmente visitabile, merita un secondo passaggio per scoprire alcuni lati che ho tralasciato. À bientôt.