22-23 aprile 2018: queste due date non le ho passate propriamente a Bruxelles. Io e la mia ragazza ci siamo concessi un romantico weekend a Bruges: la capitale belga era quindi un passaggio obbligatorio prendendo l’Eurostar da Londra. Ma io non mi lascio mai sfuggire un’occasione, e ho deciso di cogliere la palla al balzo per un Bruxelles Pizza Tour.
Un tour che fino a un anno fa non avrei certamente potuto fare. A Bruxelles infatti ci sono stato più volte ma di pizza napoletana come la intendo io neanche l’ombra. Fino a quando non è stata aperta, nel gennaio 2017, la pizzeria Ciaooo a Schaerbeek: in quell’occasione andai a visitarla e scrissi un post annunciando a caratteri cubitali la prima pizzeria napoletana di Bruxelles.
Non potevo immaginare che di lì a pochi mesi se ne sarebbero aperte almeno un altro paio. Dico almeno, perché due sono le pizzerie che io e la mia ragazza abbiamo assaggiato in quello che è stato un mini-tour. La città è infatti stato solo uno stop tra l’andata e ritorno da Bruges (giusto un’ora di viaggio in treno dalla stazione centrale), per cui lo spazio dedicato alle due pizzerie è stato incastrato all’interno di questo viaggio. Nel frattempo, però, ho scoperto che ci sono anche più posti dove mangiare la pizza napoletana a Bruxelles.
Infatti mentre ero intento a fotografare e documentare live la nostra esperienza sui consueti canali Facebook e Instagram, qualcuno mi ha contattato in diretta invitandomi a provare altre pizzerie napoletane a Bruxelles di cui non conoscevo l’esistenza. Come al solito la lista della napoletanità all’estero si allunga sempre di più e mi sorprende, ma va messa al vaglio. Per cui, mentre immagino un mio ritorno alla scoperta della pizza napoletana nella capitale belga, concentriamoci su quelle che sono state le due pizze del nostro Bruxelles Pizza Tour.
Tappa 1: Mi.To., Ixelles
Arriviamo con l’Eurostar alla stazione di Bruxelles Midi proprio a ora di pranzo, per cui quale momento migliore per dirigerci verso la tappa del nostro primo tour. Ixelles è un comune alle porte della città che si raggiunge con venti minuti di bus: la mappa di Bruxelles ha una conformazione molto strana, e in pratica si esce facilmente fuori dai confini amministrativi anche rimanendo vicini al centro. Ad appena due minuti di cammino dalla nostra fermata troviamo una veranda affollata che si affaccia di fronte al bellissimo Parc Tenbosch: nella caldissima giornata di sole che abbiamo incontrato molti hanno deciso di venire a mangiare una pizza napoletana da Mi.To.
Dietro questo strano nome si nasconde in realtà la sigla che unisce le iniziali di Milano e Torino. La pizzeria ha in realtà anche un’altra sede a Strasburgo, e a quanto pare è in procinto di aprirne una terza a Parigi. Ma concentriamoci sulla sede di Bruxelles: notiamo subito che qui la pizza napoletana si presenta nella sua forma più contemporanea, con cornicione a canotto e un menù tendente al gourmet. Tanto è che non abbiamo saputo resistere: oltre alla classica Margherita abbiamo puntato su una pizza con crema di zucca, caciocavallo, guanciale e pepe nero. Il verdetto? Nel complesso positivo, ma vi dico di più nella recensione dedicata.
Tappa 2: NONA, centro
Di ritorno da Bruges il giorno dopo, siamo scesi alla stazione centrale di Bruxelles. Da qui abbiamo raggiunto in poco tempo la pizzeria NONA, che si fregia di una posizione invidiabile rispetto al centro città: la celeberrima Grand Place è letteralmente a cinque minuti di cammino. Anche il nome di questa pizzeria nasconde un segreto: NONA vuol dire infatti NO NAme (ma cos’hanno quelli di Bruxelles con le sigle?). Una spiegazione scoperta dietro il classico menù che vanta la napoletanità del prodotto, certificando la lunga maturazione dell’impasto, le materie prime, e soprattutto l’iscrizione all’AVPN.
Però a noi la pizza di NONA non ci ha convinto per niente. Una Margherita e una provola e speck dai sapori piuttosto ininfluenti. Oltre che una stesura e una cottura decisamente approssimativi, che ci ha lasciati perplessi. Molte delle loro foto social presentano dei dischi belli tondi e dall’accentuata maculatura. Caratteristica che abbiamo riscontrato anche in alcuni dei tavoli vicini. Ma le nostre pizze si sono presentate amorfe, anemiche e prive di sentimento, nel gusto e nell’aspetto. Vai a sapere.
Conclusioni
Bruxelles ha ancora molta strada da fare per quanto riguarda la pizza napoletana, ma l’interesse c’è e lo dimostra il numero di pizzerie apertesi nel giro di un anno. Il nostro tour è stato interessante, ma solo parzialmente soddisfacente. Speriamo solo che il futuro riservi buone speranze: dopotutto Bruxelles si trova equidistante da Londra e Parigi, due città che ora come ora possono fornire molti talenti nel campo della pizza napoletana. Che la nuova ondata migratoria possa partire proprio da queste due capitali, invece che da Napoli? Non avrò problemi a tornarci in futuro per scoprirlo: Bruxelles è elegante e dinamica, ed è sempre un piacere visitarla.