20/09/2016: per certi versi questa resterà una data storica nella vita di questo blog (che al momento in cui scrivo non ha nemmeno un anno, altro che storica). Perché si tratta del giorno in cui è avvenuto il primo dei miei (si spera) tanti pizza tour. La città scelta è stata Colonia, in Germania.
Perché proprio Colonia? È presto detto. Quando ho cominciato a pubblicizzare il mio blog su Facebook (leggasi: spam) ho chiesto agli eventuali lettori di suggerirmi pizzerie napoletane da provare nei quattro angoli del globo. La risposta è stata massiccia, migliore di quanto mi aspettassi: ben una persona mi ha scritto con il suo suggerimento. Si trattava del proprietario della prima pizzeria riportata in questo resoconto.
Do un occhio alle foto della pizza in questione, e l’idea di provarla mi solletica non poco. E a conti fatti, Colonia è abbastanza dietro l’angolo rispetto a Londra, dove risiedo attualmente. Già l’anno scorso infatti io e la mia ragazza ci eravamo concessi un viaggio di andata e ritorno in giornata. Quindi mi sono detto: perché non farlo di nuovo?
Ma poi mi sono ri-detto: visto che vado là per una pizza, tanto vale farmi il viaggio per più pizze. E così mi sono messo alla ricerca, e sono saltate fuori altre due pizzerie napoletane a Colonia, di fatto appartenenti alla stessa catena. Pianificato l’itinerario, il passaggio successivo era scegliere il giorno e acquistare il biglietto. Anzi, all’inizio erano i giorni, perché pensavo di pernottare sul posto. Ma poi ho realizzato che queste pizze stavano cominciando a diventare un po’ troppo dispendiose, e quindi ho deciso di inaugurare il “pizza tour de force”: tre pizzerie, viaggio di andata e ritorno in un solo giorno, per un totale di permanenza sul posto di otto ore.
Ecco com’è andata la giornata, con i locali dove mangiare la pizza napoletana a Colonia.
PARTENZA: sveglia alle 3.30 del mattino per prendere l’autobus verso l’aeroporto di Stansted, volo in partenza alle 7.40 e arrivo alle 10.05. Un po’ di fila per il controllo passaporti, ma poi il viaggio dall’aeroporto al centro città è davvero breve: solo 15 minuti, grazie al mitico treno della S-Bahn. Arrivo alla stazione centrale alle 11: troppo presto per mettersi in cammino per la pizzeria. Decido quindi di fare un po’ il turista. Ritorno volentieri nella spettacolare cattedrale e questa volta riesco anche a salire sulla torre. Dopo mi concedo un giro con il bus turistico, che mi permette di visitare quella parte della città tralasciata la prima volta. Tra una cosa e l’altra si fanno le due, ora di pranzo per noi napoletani: è il momento di incamminarsi verso la prima pizzeria.
Prima tappa: Antica Pizzeria Nennillo, Severinwall

Questa è la pizzeria suggeritami da un utente sulla mia pagina Facebook, Riccardo Amatulli, che poi scopro essere il proprietario. Durante questi mesi Riccardo mi aveva invitato più volte a mangiare la pizza nel suo locale, ed è stata questa la molla che ha fatto scattare tutto. Persino mentre ero in giro per Colonia, non avendo io avuto l’accortezza di dirgli quando sarei passato, mi scrive per chiedermi a che ora sarei arrivato. La pizzeria è solo a mezz’ora a piedi dalla stazione, nella Südstadt, ma io ci metto di più perché mi faccio dei giri assurdi.
Arrivato alla pizzeria Riccardo e il suo staff mi accolgono e cominciamo a chiacchierare. Nonostante fossi stato ben chiaro sul fatto che potevo mangiare solo una pizza perché ero in procinto di visitare altre pizzerie, oltre a una Margherita con mozzarella di Bufala mi offrono anche un’insalata della casa e un tiramisù, che io non riesco a rifiutare. Durante il pranzo, Riccardo mi racconta la sua storia, e la passione per la cultura e la cucina italiana che lo ha portato prima al commercio di prodotti enogastronomici italiani; e poi a un viaggio a Napoli per vivere di persona la città e l’aria che si respira attorno al mondo della pizza. C’è molto da dire, per cui vi racconto di più nella recensione dedicata alla sua pizzeria.
Seconda tappa: 485Grad, Bonner Straβe

Saluto i ragazzi di Nennillo e mi dirigo verso una delle due sedi di 485Grad. Una piccola catena nata ad opera di un tedesco, che ha aperto due locali a Colonia e un terzo a Düsseldorf. La prima in cui mi reco è la seconda sede in ordine di apertura, ma nell’itinerario è più vicina. Qui ho conosciuto Gennaro, responsabile cucina e pizzaioli dei due locali, e Alessio, pizzaiolo in sede. I due ragazzi mi parlano del concept di 485Grad, e di come la pizzeria si sia imposta all’attenzione degli abitanti di Colonia, sia tedeschi che italiani. Ma mi parlano anche delle loro ambizioni e dei loro progetti, e di come credono sarà il futuro della vera pizza napoletana in Germania che sta pian piano cominciando a conquistare i gusti dei tedeschi sempre più esigenti. Anche qui, il banco di prova è stata una Margherita.
Terza tappa: 485Grad, Kyffhäuserstraβe

Questa è la prima pizzeria della catena in ordine di apertura, e dista circa una mezz’oretta a piedi dall’altra, il che mi permette di digerire un poco le pizze mangiate in precedenza. Ma il tempo stringe, e sono molto in ritardo sulla tabella di marcia, per cui decido di farmi una Margherita da asporto. Ne approfitto comunque per fare qualche foto al locale, tanto che i simpaticissimi pizzaioli italiani mi chiedono subito una foto di gruppo (e mi chiedono anche se l’avrei pubblicata sul blog, qualcuno deve aver parlato…). Porto via la mia pizza e comincio a camminare per farla raffreddare un poco, trovo un posto a sedere e comincio a mangiare. Ma mi rendo conto che il mio stomaco è arrivato al limite. Dopo tre fette decido che l’assaggio è più che sufficiente, e regalo il resto a un senzatetto che si trovava nelle vicinanze.
RITORNO: mi incammino verso la stazione, ancora un’altra mezz’ora. La tabella di marcia è ormai bella che andata: prendo il treno per l’aeroporto alle 20.40 con un volo che mi parte alle 21.50. Ma la puntualità e l’efficienza dei trasporti tedeschi mi permette di poter arrivare completamente rilassato e senza timore di perdere l’aereo.
Conclusioni
Il primo Pizza DIXIT on Tour è stata davvero una bella esperienza e sono molto soddisfatto. Non solo ho potuto avere uno sguardo complessivo sulla realtà delle pizzerie napoletane in una città straniera, ma ho avuto anche modo di parlare con gli addetti ai lavori. Persone molto interessanti che mettono cuore, passione e impegno in tutto quello che fanno. Ed è quello che voglio far trasparire dal mio blog e cercare di diffondere.
Ho organizzato questo viaggio a giugno, ma ho cominciato a pubblicizzarlo solo una settimana prima della partenza. E devo dire che l’accoglienza dell’idea è stata abbastanza calorosa. Molte persone si sono interessate al mio viaggio. Ma vi assicuro che questo è solo l’inizio.