30 gennaio – 2 febbraio 2020: in questi giorni ho effettuato il mio Dublin Pizza Tour, ma non era di certo la prima volta che mangiavo pizza nella capitale irlandese.
Dublino è una città strana per quanto riguarda la pizza napoletana. Nonostante i progressi dell’ultimo periodo in ambito europeo, e il fatto che sia comunque una metropoli multietnica, non si sono viste grosse evoluzioni in questo campo negli ultimi anni.
La prima volta che provai una pizza napoletana a Dublino fu nel 2016, ed effettivamente allora la scelta era ridotta a una sola pizzeria interessante. A distanza di quattro anni qualcosina si è mosso, ma non sembra essere andato in una direzione univoca.
In parole povere: non ho ancora visto un interesse particolare verso il prodotto scaturito dal lavoro di piccoli imprenditori napoletani o italiani, un po’ come è avvenuto a in altre città. Quello che ho visto è stato una sorta di timido approccio da parte di alcuni imprenditori che sembrano aver annusato il business da lontano, ma senza la concezione pratica di trapiantarlo nel proprio territorio.
Insomma, c’è il prodotto, o presunto tale, perché fa tendenza. Ma non c’è molto che richiami alla napoletanità. Per lo meno non ho visto delle vere e proprie pizzerie napoletane a Dublino centro, la zona su cui mi sono concentrato io. In coda all’articolo vi farò i nomi anche di altre pizzerie che meriterebbero un’occhiata, e che ho inserito nella mappa, ma dei quali chiaramente non potrò fornire una valutazione personale.
Questi sono i luoghi da me visitati dove mangiare la pizza napoletana a Dublino.
Cirillo’s, St Stephen’s Green

Questa è la pizzeria di Dublino che ho visitato nel 2016, e di nuovo nel 2020. È probabilmente la pizzeria napoletana più popolare di Dublino, ed è davvero difficile sedervisi senza prenotazione (il locale è comunque abbastanza piccolo, anche se dislocato su due livelli). La pizza è interessante, anche se non eccezionale, ma è decisamente un prodotto che si lascia mangiare. Ne ho apprezzato soprattutto la scelta di inserire nel menù proposte con un mix di prodotti italiani e locali. I prezzi sono anche piuttosto contenuti rispetto alla media di Dublino, considerata la qualità del prodotto e la location in una delle zone più ricche ed eleganti della città. Ve ne parlo più approfonditamente in questo articolo.
Forno 500, Temple Bar
Vi dirò: non ci sarei voluto andare in questa pizzeria. Anzi, non ne conoscevo neanche l’esistenza, me l’hanno suggerita sul posto. E uno sguardo alle foto mi è bastato per capire che non faceva al caso mio. Ma ho dovuto ripiegare proprio perché non ho trovato posto a sedere da Cirillo’s (visto, la prenotazione?). La targa esposta dell’iscrizione all’AVPN non mi è stata di consolazione: per me non è mai stata garanzia di niente, anzi mi è capitato spesso di beccare delle cantonate.

Molto più interessante, invece, lo storytelling stampato sul menù relativo alla costruzione del loro forno “costruito in dieci giorni con tecniche della Vecchia Repubblica Napoletana (?), in mattoni e con biscotto dalla Campania”. In effetti è la cosa più vicina alla napoletanità che abbia visto in una pizzeria di Dublino (pizzaioli a parte, of course). Ma la pizza, dall’impasto asciutto e tenace e gli ingredienti anonimi, ha confermato le mie basse aspettative. Non ci tornerei.
Little Pyg, Temple Bar
Il nome di questa pizzeria fa riferimento al fatto che è localizzata in un’area separata del Pygmalion, un locale molto frequentato della popolare zona per il divertimento serale a Dublino. Ma utilizzare il nome pizzeria suonerebbe molto strano: l’atmosfera è quella di una discoteca, un’enorme sala con luci blu e musica a tutto volume. La particolarità di questo posto è però un’altra: il suo marketing ruota tutto attorno al fatto che sia “la pizzeria di Enzo Coccia a Dublino”.

La realtà è un po’ più ingarbugliata. A detta dello stesso Coccia, la sua collaborazione si sarebbe limitata all’apertura del locale, e sarebbe stata interrotta al dicembre 2019. Eppure il suo nome continua a figurare nella comunicazione dell’azienda, anche se in maniera molto ambigua. La pizza comunque non mi era dispiaciuta: si avvertiva lontanamente lo stile del maestro, ma c’erano margini di miglioramento. Purtroppo, però, ho ascoltato e letto anche molti pareri contrastanti rispetto al mio: che Little Pyg pecchi di discontinuità?
Le altre pizzerie a Dublino
Come vi dicevo, non ho visitato queste pizzerie napoletane di Dublino, ma vale la pena segnalarle.
Manifesto, Rathmines: si tratta di un piccolo ristorante italiano che fa anche pizza. Mi è stato riportato da più persone, ma non in termini entusiastici.
Zero Zero Pizza, Dún Laoghaire: questo è sicuramente il locale che avrei visitato più volentieri, dal momento che avevo messo gli occhi sul loro profilo Instagram da anni. Per un periodo, in realtà, hanno pubblicato solo foto di panuozzi, la pizza sembrava totalmente scomparsa dal loro menù. Sembra comunque un locale abbastanza vicino alle mie aspettative, peccato non essere riuscito a raggiungerlo.
Goats Gruff, Strawberry Beds: di questo stand di street pizza so ben poco, ma le foto che pubblicano sembrano interessanti. Così come l’area in cui sono collocati, a ridosso del Waterstown Park, sulle sponde del fiume Liffey. Da sogno!